mercoledì, ottobre 24, 2007
Una legge per il web: disciplina o bavaglio?
leggi Aldo Fontanarosa, Repubblica, 19/10/2007
martedì, ottobre 23, 2007
venerdì, ottobre 19, 2007
Il mercato delle b(o)lle

lunedì, ottobre 15, 2007
Il Danubio passa per dieci Paesi



Poi si è aperto il cielo e si sono aperte le piazze su parchi verdi e fitti, passaggi più ampi in una lunga camminata fino al Danubio, il fiume evocativo dei libri di Magris e di qualche riminiscenza sbiadita dell'università.
Fa bene ogni tanto sentirsi smarriti, sperimentare su di se lo stordimento del migrante, analfabeta della lingua locale in balia della compassione degli autoctoni. Mi viene in mente una scena sul treno Bologna- Ancona. Un gruppo di slavi cercava di chiedere informazioni in un italiano sgrammaticato e la gente passava oltre accelerando, come fossero fatti d'aria, come se il solo fatto di non parlare italiano (o essere tutti indistintamente e comunque "albanesi"?) giustificasse l'espressione di fastidio e disapprovazione. Per fortuna i serbi sono un popolo accogliente, il tassista all'aeroporto mi ha perfino prestato il suo cellulare.
Belgrado è una città di giovani in fermento, che ha davanti a se l'epoca della ricostruzione, che vive un presente geografico e storico fatto di mille contraddizioni in movimento da cui si alimentano speranze, sogni, spazi vivi di futuro. Ho capito cosi poco in queste poche ore, certi viaggi lasciano in eredità


giovedì, ottobre 11, 2007
Festival per l'Economia Interculturale

La manifestazione nasce dalla volontà di valorizzare l'economia nella sua dimensione tridimensionale, fatta non solo di formule e numeri ma anche di colori, espressioni e scelte imprenditoriali multiformi, che dipendono dalla cultura, dalla provenienza etnica, anagrafica e sessuale di chi le esprime.
Per saperne di più, articolo completo e programma su Popolis
martedì, ottobre 09, 2007
Massambalo?

"Il dio dei migranti" rispose con calma l'ivoriano.
"Come l'hai chiamato?"
"Massambalo. hamassala o El-Rasthu" rispose "ha molti nomi. vive da qualche parte in Africa, sottoterra, dentro un buco da cui non esce mai".
"E come fai a capire che aspetto ha?" chiese un ragazzo con espressione circospetta.
"Non lo so" riprese quello che raccontava" ma ci sono degli spiriti che viaggiano per conto suo. Li chiamano le ombre di Massambalo. Percorrono il continente, dal Senegal allo Zaire, dall'Algeria al Benin. le ombre non dicono nulla ma attraverso i loro occhi Massambalo vede il mondo, guarda ciò che loro guardano, sente ciò che loro sentono. Così veglia sulle centinaia di migliaia di uomini che hanno lasciato la loro terra. Non parlano e non dicono mai chi sono, sta al viaggiatore indovinare la loro identità. Se ci riesce deve avvicinarsi lentamente, con rispetto e fare una semplice domanda: Massambalo?. Se l'ombra annuisce allora può lasciare un dono. l'ombra di Massambalo prende l'offerta e la conserva. E' il segno che il viaggio di quell'uomo andrà a buon fine, che il vecchio Dio veglierà su di lui." (Laurent Gaudé, Eldorado)
venerdì, ottobre 05, 2007
La geopolitica dei maglioncini
Essendo quotata nella Borsa Americana, nel corso degli ultimi mesi la Sec - la Consob USA - si è affrettata a chiedere alla Benetton rassicurazioni sul fatto che gli affari del gruppo italiano non stessero in qualche modo riempiendo le tasche del governo di Teheran, iscritto da tempo nella lista nera americana degli "Stati canaglia" insieme a Cuba e alla Siria. La questione con gli americani si è risolta con un "nulla da eccepire" della Sec e la battaglia politica iraniana non sembra preoccupare più di tanto la Benetton, che continua la sua campagna di espansione nella regione, dichiarando tramite un proprio portavoce che l'obiettivo "è quello di espanderci in modo capillare in tutte le più importanti città della Repubblica islamica".
Di certo l'espansione della United Colors nel mondo contribuirà più ai processi di omologazione delle mode che di risoluzione dei conflitti. E' anche vero che l'azienda è stata più volte attaccata per mancata responsabilità sociale, ma questa è un'altra storia, un altro capitolo da approfondire. Piuttosto, l'espansione dei colori e dei modelli di casa Benetton in un Medio Oriente in alcuni casi sempre più chiuso in se stesso, potrebbe contribuire indirettamente ad aprire spiragli nelle maglie di governi poco propensi a mettere in agenda la voce "libertà di espressione". Tema difficile e controverso che va ben oltre le tensioni geopolitiche di due governi nemici. Ma una nota positiva possiamo trovarla: finalmente è l'espansione di un'azienda di maglioncini a fare notizia e non quella di eserciti sul piede di guerra.
mercoledì, ottobre 03, 2007
Vacanze: diritto di tutti
Questa ed altre interessanti tematiche saranno oggetto del Forum Europeo sul Turismo Sociale che si terrà a Riva del Garda il prossimo 2-5 ottobre, organizzato dalla Federazione Trentina delle Cooperative. Per saperne di più: http://www.turismosociale.to/
venerdì, settembre 28, 2007
mercoledì, settembre 26, 2007
Se dovessimo passare sei mesi da soli sull’altra faccia della luna a frugarci dentro, quale ricchezza di materiale pensate ne salterebbe fuori?
Saul Bellow, Ne muoiono più di crepacuore
martedì, settembre 25, 2007
Poveri noi...

Informazione...viscosa
A metà agosto Mattel aveva accusato i fornitori cinesi di violare standard e requisiti di sicurezza nella produzione di giocattoli, costringendo l'azienda a ritirare dal mercato più di 20 milioni di pezzi made in China. Ma poco dopo il capo dell'amministrazione generale cinese sul controllo qualità aveva rilevato che il difetto derivava dalla progettazione e non dalla produzione, evidenza che porterà il direttore esecutivo di Mattel, il 12 settembre, a porgere le sue "sincere" scuse ai consumatori Usa e a Pechino. Tocchi e contraccolpi di un'informazione viscosa, che sembra sempre passare troppo al di sopra della nostre teste. In un momento passeggero da conspiracy theory mi viene quansi da pensare che dietro tante giravolte debbano esserci dei serissimi studi di impatto, che non riguardano certo la nostra salute ma piuttosto il trend della visibilità in seguito ad una certa azione. Una volta che un paese, un governo, una persona, vengono pubblicamente screditati sulla piazza del pubblico dissenso, che impatto hanno nel subconscio dei consumatori le "sincere scuse" del pentito accusatore? La Cina continueremo a guardarla con sospetto anche dopo il dietrofront pubblico di Mattel, perchè le parole trasmesse via cavo hanno un peso fluido e un senso disarmante, che rimane impresso nella retina ancor prima che nella memoria. E anche perchè quel continente cosi misterioso, immenso e incomprensibile agli occhi dei più deve lavorare ancora molto per rendersi accessibile, credibile, affidabile. Di sicuro non è solo questione di decodificazione del linguaggio.
Un esempio di come una corretta informazione possa essere determinante per la nostra vita? Me lo manda la mia amica Monica, che da anni ci lavora e che spero continui sempre a mantenermi vigile anche sui più piccoli dettagli del quotidiano: "The brave new risks of nanotechnology", Financial times
lunedì, settembre 24, 2007
Giallo come il Centro America

giovedì, settembre 20, 2007
La chiamavano cooperazione Sud-Sud ma....
La Cina non è il Sud, ma un gigante economico in continua crescita e la contropartita alle sue strategie d'aiuto è palesata fin dagli accordi siglati con i governi africani. Come riportato da Roberto Bongiorni (Sole24Ore 19/09/07) la Cina otterrà in cambio dei suoi generosi investimenti concessioni minerarie e faraonici progetti infrastrutturali dove saranno coinvolte imprese cinesi. La verità è che Pechino si è ormai affermata come "la grande multinazionale della ricostruzione africana" e non si fa molti scrupoli a difendere i suoi nuovi clienti davanti alla Comunità internazionale quando i loro affari interni diventano casi evidenti di violazioni dei diritti umani.
La prima tranche concessa al Congo servirà a costruire ospedali, cliniche e università. Ma soprattutto a tagliare in due una foresta vergine per la costruzione di 3400 km di autostrada che dovrà collegare il Congo allo Zambia, dove mamma Cina ha investito 800 milioni di $ in miniere di rame. E le compagnie minerarie mondiali si lamentano perchè non riescono a tenere il passo del Grande Dragone nella sua modernissima campagna alla colonizzazione di un continente martoriato. E quando tutte le risorse saranno sfruttate, succhiate, esportate, dove si rivolgerà l'avidità del continente più popoloso del mondo? Ma soprattutto, che fine fa in questi casi l'intransigenza morale che le democrazie Europee sono disposte a sfoderare con altri paesi considerati...scorretti? Business as usual....
giovedì, settembre 06, 2007
La sicurezza delle divinità
KATHMANDU - Funzionari della compagnia aerea di bandiera hanno sacrificato due capre per placare Akash Bhairab, il dio Indù del cielo, in seguito a problemi tecnici con uno dei loro Boing 757, a causa dei quali laNepal Airlines, che ha due Boing, poco tempo fa aveva dovuto sospendere il servizio. I funzionari hanno fatto sapere che le capre sono state sacrificate di fronte all'aereo difettoso domenica, nell'unico aereoporto internaizonale di Kathmandu, nel rispetto delle tradizioni Indu.
Articolo completo, 4 settembre 2007
Segnalato da Fabioski
martedì, settembre 04, 2007
Saper leggere nei fondi del caffè...

Cosi ha inizio il viaggio di Oxfam nell'universo economico e umano che ruota attorno alla produzione del caffè, un bene materiale cosi importante, soprattutto per noi italiani, capace di scandire il tempo delle nostre pause lavorative, riunioni, incontri con gli amici, sveglie mattutine. Un gesto automatico e quotidiano che ci accomuna tutti, creando sfumature solo tra le preferenze - moka, macchinetta, macchiato. lungo o stretto o polvere solubile. E come tante cose che fanno ormai parte della nostra quotidianità, raramente ci soffermiamo più del necessario a chiederci....cosa c'è dentro e oltre le nostre tazzine di caffè? Ho provato a sfogliare questo libro (in vendita in Italia nelle Botteghe del Commercio Equo) ed ho cominciato improvvisamente a notare un sacco di altri dettagli, insignificanti in teoria ma significativi nel merito. Tipo, sfogliando la pagina finanziaria del Sole24 Ore, mi sono accorta oggi per la prima volta che beni quotati come il Caffè, il Cacao e lo Zucchero vengono tutti catalogati sotto il curioso titolo"COLONIALI". Magari cerco la pulce nell'acqua...ma uno degli effetti della lettura di questo libro è stato proprio questo: fino a prova contraria, farmi dubitare delle buone intenzioni...
lunedì, settembre 03, 2007
Biciclettando

venerdì, agosto 31, 2007
Anche Cremona ha i suoi Buskers

venerdì, agosto 24, 2007
la Tigre del Caucaso
(Liberamente tratto da: Sole24Ore del 24 agosto 2007)
mercoledì, agosto 22, 2007
Sviluppo ed aumento dei consumi......di chi??!
Fonte: Metamorfosi
Commenti? A me sembra che parole come sviluppo siano oggi troppo inflazionate per aver conservato un significato che faccia rima con sostenibile, efficace, duraturo. Ma soprattutto, sembra che poco dovrebbero avere a che fare con la deturpazione di uno dei posti più suggestivi del mondo e con il relativo aumento dei consumi di folle di turisti orgogliosi di farsi immortalare con alle spalle la vetta più alta del pianeta, dopo aver percorso faticosamente afflosciati in macchina con hamburger e patatine kilometri e kilometri di puro...cemento.
martedì, agosto 21, 2007
Il lato non detto della microfinanza?
Ma nonostante la grande pubblicità che circonda la microfinanza, pochi hanno davvero studiato il suo impatto. E quelli che l'hanno fatto sono arrivati a delle conclusioni sorprendenti....Uno degli studi più completi in materia sostiene che "i microcrediti sono più utili a chi vive sopra la linea di povertà, non sotto. Anzi in alcuni casi i microcrediti possono ridurre il cash flow dei più poveri. (..) in altre parole la maggior parte delle imprese sono piccole e la mortalità è elevata, contrariamente a quanto sostenuto dale Nazioni Unite sul fatto che i microimprenditori contribuiscono con le loro attività a far sviluppare l'intera economia. Nonostante la pubblicità sensazionalistica che circonda la microfinanza, questa non cura la povertà. Sono i posti di lavoro stabili a farlo. Se la società ha veramente la volontà di aiutare i più poveri tra i poveri, dovrebbe smettere di investire nella microfinanza e incominciare ad appoggiare le gradi imprese ad alta intensità di lavoro. Al tempo stesso i governi dovrebbero assumersi le proprie responsabilità, visto che le soluzioni basate sul mercato non saranno mai sufficienti"
Aneel Karnani, Microfinance Misses its Mark, Stanford Social Innovation review
Sicuramente un punto di vista controcorrente, forse il primo in cui mi sono imbattuta da quanto ho iniziato a sbirciare nel settore della microfinanza. Un punto di vista che ha certo i suoi limiti (le grandi imprese che dovrebbero sostituire le micro saranno poi cosi propense al rispetto dei diritti dei lavoratori....?) ma che può certamente aiutare a muoversi nel settore con maggior criticità, senza farsi trascinare indiscriminatamente dalle sempre fugaci...mode del momento...
Una guida per riconoscere i tuoi santi

Dito Montiel scappa in California, cresce e i sensi di colpa con lui, finché tutta la rabbia e la tenerezza che ha dentro si riversano a fiumi in un libro. Il libro cade nelle mani di Robert Downey Jr. e diventa film. E il Dito scrittore si ritrova regista della propria storia, come un ritorno a casa alla ricerca di tutti i santi lasciati indietro.
Un film vivo e tagliente, mai violento anche nei momenti di violenza maggiore. Semplicemente una storia vera.
lunedì, agosto 13, 2007
E ci chiediamo "Perchè ci odiano?"...

"Ormai ogni giorno arrivano notizie di morte dal Medio Oriente e sempre più cresce l’allarme terrorismo. Nel mondo occidentale oggi, c'è la convinzione sempre più forte che l'Islam ci odi e si parla di scontro fra civiltà. Quando si parla di terrorismo, lo si fa sempre guardando da una parte sola: è facile dare tutta la colpa al fondamentalismo islamico che non accetta la democrazia e la libertà occidentali. Barnard, senza giustificare gli atti di terrore che vengono compiuti, con questo libro ripercorre la storia degli ultimi decenni: ne viene fuori un quadro molto diverso da quello che ci viene abitualmente presentato, dove sono proprio i paesi oggi alla guida della "Guerra al Terrorismo" (Usa, Israele e Regno Unito) quelli che da anni hanno utilizzato il terrorismo per imporre il loro "ordine mondiale"
Elisa Mosini, continua su Popolis
venerdì, luglio 27, 2007
mercoledì, luglio 25, 2007
ACQUA ....POTABILE

Come dire, basterebbe fare analizzare l'acqua di casa, tanto per star sicuri sicuri e dire addio ai kili di plastica prodotti settimanalmente dal nostro consumo pesantissimo di acqua in bottiglia. Gli italiani sono i maggiori consumatori di acqua in bottiglia. Da stringere la mano ai responsabili del marketing delle aziende produttrici. Stringergliela forte e brevemente e poi, invertire la tendenza. L'acqua del rubinetto E' POTABILE e se proprio ci fa schifo il sapore e vogliamo spender dei soldi, compriamoci un filtro. Sarà di plastica anche quello, ma con i suoi 100 gr ha una durata media di almeno cinque anni.....
martedì, luglio 24, 2007
Microenergia (contro la povertà?)

lunedì, luglio 09, 2007
DISTRICARSI
Food versus Fuel. Cibo contro energia. Questo il dilemma che si porrà in maniera sempre più stringente tra chi vede nell'agricoltura un modo per sfamare il mondo e chi invece si aspetta di risolvere anche i problemi energetici e la dipendenza dal petrolio. L'accresciuta domanda di biocombustibili (etanolo e biodisel) sta portando grosse modifiche ai mercati agricoli, che porebbe spingere al rialzo i prezzi di molti prodotti, fino a determinare rincari tra il 20 e il 50% nei prossimi dieci anni, secondo un rapporto congiunto dell'Ocse e delal Fao. Il fattore più importante è l'impiego crescente di cereali, canna da zucchero, semi oleosi e oli vegetali per la produzione di sostituti dei combustibili fossili, cioè etanolo e biodisel. Il rapporto mette in luce come i prezzi più alti rappresentano un problema per i paesi importatori netti di prodotti alimentari e per i poveri delle fasce urbane. E se i prezzi più alti delle materie di base vanno a vantaggio di chi le produce, si traducono invece in costi extra e in redditi più bassi pre gli agricoltori che hanno bisogno di quei prodotti come foraggio per il bestiame ("Ocse, allarme prezzi sui prodotti agricoli", Vittorio Da Rold, Sole24Ore, 6/07/07)
Più di mille lavoratori in condizioni di schiavitù sono stati liberati in una grande piantagione destinata alla produzione di bioetanolo nello stato brasiliano del Parà, in Amazzonia. Con 17 miliardi di litri all’anno il Brasile è il principale produttore mondiale del biocombustibile derivato dalla canna da zucchero. Ma il boom dell’etanolo presenta almeno due punti oscuri. Il primo riguarda per l’appunto le condizioni di lavoro dei cortadores, i tagliatori della canna. Il governo brasiliano, sotto pressione da una campagna di sensibilizzazione internazionale già in atto, ha avviato una serie di controlli a tappeto ma il fenomeno sembra difficile da estirpare. I nuovi schiavi sarebbero almeno cinquantamila ed è difficile scovarli anche a causa della complicità tra i funzionari locali e grandi proprietari terrieri. Ma le obiezioni sul biocombustibile crescono anche dal punto di vista ambientale. Ad iniziare dalla pratica diffusa di bruciare i campi la notte precedente alla raccolta per rendere meno dura la canna da tagliare. Gli incendi fanno aumentare le emissioni di anidride carbonica compensando in negativo la pubblicizzata riduzione dei gas che causano l’effetto serra. Più politica la critica mossa da Fidel Castro secondo cui l'aumento delle coltivazioni di canna da zucchero farà crescere la fame nei paesi poveri. Tesi sostenuta anche dal relatore delle Nazioni Unite per l’Alimentazione Jean Ziegler che ha fatto l’esempio di alcune zone rurali del Messico, dove il prezzo del mais è aumentato del 16% a causa della minore offerta disponibile per la riduzione dei campi coltivati. ("La malora degli schiavi dell'etanolo", Emiliano Guanella, La Stampa, 6/07/07)
giovedì, luglio 05, 2007
6th European Athletics U23 Championships

.......................mentalmente, spiritualmente, psicologicamente in pista anch'io a Debrecen, UNGHERIA, il 15 luglio 2007 !!!!!!
Vai pulcino!
**********
Giustamente mi si fa notare che.... mi stavo dimenticando di aggiornare sul risultato!
4° classificate con un tempo di tutto rispetto, molte pacche sulle spalle e tantissimi complimenti e articoli di giornale sulla stampa locale, che hanno fatto gongolare nell'orgoglio paterno i miei orgogliosissimi genitori. E ovviamente anche me, che adesso ho una sorella famosa che ha promesso di regalarmi biglietti gratis per le prossime olimpiadi/universiadi/coppe mondiali dove sarà chiamata a partecipare...opss, non dovevo dirlo?!
Solo una nota stonata: all'aereoporto di Malpensa il borsone gliel'hanno consegnato...aperto...e alleggerito delle maglie e magliette datele in dotazione della nazionale Italiana....ma si può essere tanto piccoli e meschini??!
Home sweet Home
L’ho sentito lodare per i suoi locali sulla spiaggia, le colline rotonde e ventose, il buon pesce, l’ombra scura del Conero a rompere l’orizzonte dritto della costa, il gomito sottile del nostro stivale. E di fronte a tanto entusiasmo, a tanto genuino stupore, mi sento ogni giorno più persa, disorientata, estraniata, come un Ulisse che al ritorno dall’eterno viaggio scopre che qualcuno ha raso al suolo la sua Itaca per farne un parco commerciale....
giovedì, giugno 28, 2007
Maestro cerca Alunno

Liquami virtuosi
Fonte: e-gazette
mercoledì, giugno 27, 2007
Prima che tu dica "Pronto"

martedì, giugno 26, 2007
Costruendo Babele?

Gabriele Romagnoli, estratto da La Domenica di Repubblica, 24/06/2007
Secondo dati Istat l'88% della popolazione straniera risiede nel centro nord, ben un quarto in Lombardia, con un'incidenza del 7% sul totale dei residenti. Nella Provincia di Brescia questa quota sale al 10% e al 13% quando si considera il comune. Brescia, la città babele, ovvero la città statisticamente più multietnica d'Italia, sta pian piano digerendo i cambiamenti innescati dal suo melting pot, dove un bambino su tre nasce da genitori immigrati. E' possibile immaginare in questo scenario la società futura, come luogo di pacifica convivenza delle diversità? C'è davvero qualcosa da perdere in questo scenario? Forse quello che stiamo perdendo è il senso e le origini della nostra cultura, ma non perchè la minacciano gli altri, "i diversi", ma semplicemente per incuria, per totale noncuranza quotidiana...
martedì, giugno 12, 2007
giovedì, giugno 07, 2007
Sodalitas Social Award

martedì, maggio 29, 2007
L’uomo che non obbedisce al suo desiderio muore. Hegel diceva che la storia è l’insieme dei desideri desiderati. E se la storia è l’insieme dei desideri desiderati, è una storia non realizzata. In tal senso, l’accumulazione di desideri desiderati ma non soddisfatti è una perversione collettiva.
Manuel Scorza, "La danza immobile"
giovedì, maggio 24, 2007
Cataratas de Iguazù
Lasciano a bocca aperta ora, figuriamoci quando ancora non esistevano camminatoi d'acciaio, guide turistiche, gite-in-gommone-fin-sotto-il potentissimo-getto-a-solo-15 €, e souvenirs di peluche a forma di procione delle foreste.
In ogni caso, pur nel rispetto della sfasatura temporale, posso dire di esserci stata, sotto le cascate secolari del mitico film Mission, a farmi venire in mente che natura forte e che spirito incontaminato animavano le popolazioni che vivevano qui prima che decidessimo di farlo diventare oggetto di saccheggio e oggi, con l'ironicità tipica del senno di poi, patrimonio incontaminato di tutta l'umanità .
Cascate di Iguazù, maggio 2007
Foto: Leti/Ivan ©
martedì, maggio 08, 2007
lunedì, maggio 07, 2007

(Tratto dal sito: http://www.gustavorol.org)
Questo libro è entrato nella vita della mia famiglia per quelle scorciatoie inspiegabili che adotta a volte la vita. Non mi è interessato allora cercare spiegazioni, perchè il suo solo succedere mi pareva una spiegazione sufficiente, come il succedere lento di tutte le cose. E' una lettura diversa da tante che ho fatto, eppure cosi simile per certi versi, là dove cerca, come tutti i libri, di raccontarci angoli inesplotari dell'esistenza, offrendo una visione particolarissima, a volte incomprensibile, del quotidiano sentire. Mi rimane in fondo la sensazione che il "mistero" sia soltanto tutto ciò che, ancora, non fa parte del conosciuto, ma non per questo meno reale.
Lontano da casa
Nel mondo, oltre al mio paese, ci sono altre città, alcune sul mare altre non si sa perchè smarrite in fondo alle pianure, in riva ai treni che giungono non si sa come, dopo giri trafelati per campagne e campagne. Ogni tanto io scendo in una di queste città e ho sempre un'aria da viaggiatore novellino, con le tasche gonfie di giornali e gli occhi irritati da bruscoli. La notte spengo la luce dentro il letto nuovo e sto a sentire i tram, poi penso a camera mia del mio paese, lontanissima nella notte, pare impossibile che nello stesso momento esistano luoghi cosi lontani. E, non so bene dove, m'addormento (...)
Anni posso abitare in una camera dopo altri anni in altre camere del tutto uguali, e nessuna città d'Italia è buona, e in nessuna città si trova lavoro, e in nessuna città il trovar lavoro accontenta perchè c'è sempre un'altra città migliore dove si spera di andare a lavorare un giorno. Così la roba è sempre nei cassetti come l'ho tolta dalla valigia, pronta per esserci rimessa.
(Italo Calvino, Amore Lontano da casa)
venerdì, aprile 27, 2007
Chi non teme.....?
Perchè assecondare una critica priva di fondamento vuol dire assecondarle tutte, perchè ad un atteggiamento meschino non c'è mai fine, non importa quanto assecondiamo, non importa quanto ci pieghiamo alla critica correggendo la rotta. Non importa chi siamo realmente, il pettegolezzo non ha fondamenti ma solo vittime. E se non ce ne accorgiamo subito sarà poi troppo tardi, ci saremmo spogliati di troppe cose, avremmo rinnegato troppo di noi stessi per ritrovarci intatti in quello che siamo realmente. Quello che siamo realmente, cosi difficile saperlo noi stessi, impossibile se lo ricerchiamo nel riflesso di quello che vedono gli altri. O forse non è cosi, siamo sempre e comunque capaci di camminare sul filo dell'onda guidati dai nostri lontani obiettivi. Molti si salvano, la mia è stata solo una pessima giornata.
domenica, aprile 22, 2007
L'Italia che non si arrende
Torno in tv dopo un intervallo durato cinque anni: insormontabili ragioni che chiamerò tecniche mi hanno impedito di continuare il mio programma. Sono contento, perché alla mia rispettabile età c’è ancora chi mi dà una testimonianza di fiducia e mi offre lavoro. Ma non voglio portar via il posto a nessuno: non debbo far carriera, e non ho lezioni da dare. Voglio solo concludere un discorso interrotto con i telespettatori, ripartire da dove c’eravamo lasciati e guardare avanti. Quante cose succedono intorno a noi. Cercheremo di raccontare che cosa manca agli italiani e di che cosa ha bisogno la gente. Fra poco sarà il 25 aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita. C’è sempre da resistere a qualcosa, a certi poteri, a certe promesse, a certi servilismi. Il revisionismo a volte mi offende: in quei giorni ci sono state anche pagine poco onorevoli; e molti di noi, delle Brigate partigiane, erano raccogliticci. Ma nella Resistenza c’è il riconoscimento di una grande dignità. Cosa sarebbe stata l’Italia agli occhi del mondo? Sono un vecchio cronista, testimone di tanti fatti. Alcuni anche terribili. E il mio pensiero va ai colleghi inviati speciali che non sono ritornati dal servizio, e a quelli che speciali non erano, ma rschiavano la vita per raccontare agli altri le pagine tristi della storia. I protagonisti per me sono ancora i fatti, quelli che hanno segnato una generazione: partiremo da uno di questi, e faremo un passo indietro per farne un altro, piccolo, avanti. Senza intenzione di commemorarci.
Enzo Biagi, Corriere della Sera, 22 aprile 2007
San Telmo come una soffitta
Mi piace perdermi in questi spazi fermi nel tempo, mi piace il quartiere di San Telmo quando si popola di banchetti improvvisati e vetrine sotto chiave, mettendo in bella mostra le vestigia vanitose di un mondo riflesso in tanti volti che mi guardano fisso da foto stampate più di 100 anni fa.
Ci sono stata mille volte e finisco sempre per tornare, per confondermi tra le figure scomposte e vocianti che popolano le domeniche mattina di Piazza Dorrego, per sentirmi un pò meno straniera in mezzo ad una folla di stranieri, che nel loro spagnolo claudicante si riversano in strada col nasu all'insu. Mi confondo tra le cassapanche, gli orologi da taschino, i carretti di legno, le pellicce sbiadite, i guanti sgualciti ammassati in un angolo, sotto un cartello che dice "40 pesos, aproveche, solo hoy". Passo lenta osservando tutto, registrando tutto, ogni piega dei vestiti antichi, come se tra tante cianfrusaglie cercassi ogni volta un segno, come se avessi perso qualcosa o qualcuno che tra quegli scaffali stesse cercando di lasciarmi una traccia del suo passato. Mi soffermo davanti a carte d'identità stropicciate, tesserini militari, registri d'imbarco, nella prima pagina cartonata i dati anagrafici, di fianco una foto sbiadita. Volti, nomi, ognuno partito da un porto diverso per finire insieme tutti qui, in una cesta di vimini di un negozio di Antiguedades delle vie storiche del porto di Baires. Continuo a cercare, come se stessi davvero cercando qualcuno.
San Telmo, Buenos Aires, 22-04-2007
Foto: letiziajp ©
sabato, aprile 21, 2007
Here is a shell for you...
You know I've been to sea before
Crown and anchor me
Or let me sail away
Hey blue, here is a song for you
Ink on a pin
Underneath the skin
An empty space to fill in
Well there're so many sinking now
Youve got to keep thinking
You can make it thru these waves
Acid, booze, and ass
Needles, guns, and grass
Lots of laughs, lots of laughs
Everybodys saying that hell's the hippest way to go
Well I dont think so
But I'm gonna take a look around it though
Blue, I love you
Blue, here is a shell for you
Inside you'll hear a sigh
A foggy lullaby
There is your song from me
(Joni Mitchell, Blue)
martedì, aprile 17, 2007
Mendoza, nord ovest Argentina
venerdì, aprile 13, 2007
Oggetti in via d'estinzione
Quando ero piccola era tutto grandissimo e gli argani popolavano ogni pezzetto di spiaggia del mio paese. La loro storia è antica, il loro legno odoroso e umido ha resistito a tanti strattoni, armeggi e tirature, ma sembra soccombere di fronte ad un porto che non è mai esistito e a delle barchette che sono scomparse o migrate altrove. Dovrò essere brava a convincere mio padre a raccontarmi quella storia, perchè qualcun altro la possa ricordare.
Gli argani di Porto Recanati sono pezzi in via d'estinzione, me ne metterei uno in casa per poterlo salvare, mi sembrerebbe di prendermi cura di un piccolo pezzo del mio passato. Mi viene in mente un passaggio di Veleggiando, un libro a cura di G. Perfetti sulla storia delle vele delle barche antiche di Porto Recanati: "nipote di un pescatore che a detta di mia madre era il primo a partire e l'ultimo a tornare, un pò per i racconti delle sue stravaganze, un pò perchè quel nonno io l'ho amato e con lui per la prima volta sono uscito in mare a cinque anni, ho sempre desiderato conoscere meglio il mondo di quegli uomini-marinai che ci hanno trasmesso tanto orgoglio di essere nati a Porto Recanati". Questo paragrafo, come l'argano, lo sento proprio mio.
Foto: letiziajp ©