sabato, gennaio 27, 2007

Panamericana, la ruta de las Americas

La Panamericana è una strada lunga e idealmente dritta, che come un filo ben teso attraversa le americhe dall’Alaska alla Terra del Fuoco, passando per il caldo e il freddo, gli inverni brevi e le estati tropicali, ironicamente unendo a guisa di cicatrice l’America dei conquistadores a stelle e strisce e quella latina delle battaglie per la revolución.
La Panamericana senza buche e senza strettoie, che dopo un veloce tratto abbiamo abbandonato per infilare la strada sterrata in direzione di Ambato, nella provincia di Tungurahua, ancora nel cuore andino dell’Ecuador. Andiamo a visitare la sede della cooperativa di credito locale, “El Calvario”, nome di certo evocativo, chissà se per la storia passata dei suoi fondatori o per la fatica della salita che bisogna fare per arrampicarsi fino al paese da fondo valle.
Il paesaggio è cambiato. Lasciata alle spalle la nebbia e l’asprezza dei monti intorno a Riobamba, nel Tungurahua ondeggiano le palme e le fronde degli alberi da frutto, tutti i microclimi dell’Ecuador, non mi stupirei se alla prossima curva incrociassimo ulivi secolari...

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giovedì, gennaio 25, 2007

Italia-Ecuador, nuovi accordi

Lungo il tragitto facciamo spesso soste fuori programma, per visitare le comunità che incontriamo ai lati della strada. Immancabilmente nugoli di bambini ci corrono incontro, per fermarsi a qualche passo, intimiditi ma anche spavaldi, corteggiandosi sul riflesso delle nostre macchine fotografiche. Sono tanti e sono sempre più piccoli della loro effettiva età, i bambini delle comunità indigene delle ande ecuadoriane. Coloratissimi e rossi in volto, coi capelli intrecciati coperti da buffi cappelli, i tradizionali copricapo a punta che ricordano la sagoma di un minuscolo vulcano. I bambini dell’Ecuador sono l’anima di questo paese, lo specchio di tutte le immagini che abbiamo visto in questi anni di progetto Microfinanza Campesina. Ma è solo in questi giorni che mi sto rendendo conto della vita che si svolge dietro quelle fotografie, vita che in queste comunità isolate è fatta di poche case grezze, strade polverose, pavimenti di terra, spazi stretti equamente divisi tra la famiglia e i cuyes, i porcellini d’india tipici di queste zone. Mi guardo intorno e leggo negli occhi dei miei compagni di viaggio la stessa inespressa domanda: come possono vivere così?

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Foto: letiziajp ©

Riobamba, primo giorno in Ecuador


L’Ecuador è prima di tutto paesaggio, ho pensato mentre l’autobus si intrufolava tra la nebbia cercando di raggiungere in tempo la comunità dove eravamo diretti stamattina, lunedì 22 gennaio, il mio primo giorno in Ecuador.Siamo atterrati domenica sera che faceva già buio dopo un viaggio lento di cui non ricordo nulla che valga la pena di annotare. Tranne la signora brasiliana seduta accanto a me, che ha passato tutte le 12 ore di volo sfogliando una vecchia bibbia e mormorando preghiere, cosa che non ha fatto che amplificare l’ansia per il profondissimo vuoto sotto i miei piedi. Il giorno dopo, quando di buon mattino...

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Foto: letiziajp ©

lunedì, gennaio 15, 2007

Il viaggio è Strasburgo, Ecuador, Argentina e Perù

Dopo tanto aggiustare e piegare magliette nell'armadio è (finalmente?) ora di riaprire le valige, riempirle d'aria e di buoni pensieri, che di viaggio ho vissuto finora e dal viaggio vorrei ripartire, chissà verso quali geografie. Pare che debba dimostrare che sono "capace di lottare ferocemente per realizzare i miei sogni, anche quando sono un po' perplesso". Perplessa lo sono, ma in fondo, ho di nuovo quel formicolio dentro che è anticipo del familiare stupore che accompagna ogni atterraggio. Vorrei solo inventare un modo per riempire in due la stessa valigia, pur facendola restare leggera, leggera...

Voglio tatuarmi l'infinito...

Cancro (21 giugno - 22 luglio)

Se non sarai respinto o rifiutato almeno una volta all'inizio del 2007, probabilmente vuol dire che non ti stai sforzando abbastanza. La vita muore dalla voglia di insegnarti come si fa a non arrendersi mai. Gli dei del successo non ti daranno una medaglia al valore, e meno che mai una maggiore dose di intelligenza, finché non avrai dimostrato che sei capace di lottare ferocemente per realizzare i tuoi sogni, anche quando sei un po' perplesso. Ecco una formula che potrà tornarti utile durante il tuo eroico (ma divertente) cimento: trova un modo per coordinare i tuoi desideri spirituali con la tua rabbia creativa. Ed eccoti un altro consiglio: impara a individuare e a sfruttare il fertile caos che si mescola e si confonde con il vecchio caos.

Dal brillante oroscopo di Rober Brezsny, Internazionale.it

venerdì, gennaio 12, 2007

La nuova arrivata in casa R.- P.


E' in viaggio. Dopo tanto rimurginare, navigare, sviscerare, argomentare, blaterare, spintonare, lasciastare, tipregofammelaarrivare, ci siamo. Sta arrivando e non vediamo l'ora di farle spazio in tutte le valigie da qua ai prossimi 2000 megapixel. La nostra Panasonic Lumix TZ1. L'unico rimpianto è il fiocco blu...

mercoledì, gennaio 10, 2007

Buio


"Dialogo nel buio", da un'idea del giornalista tedesco Andreas Heinecke

martedì, gennaio 09, 2007

Mal comune....

Una guerra può fare molte cose. Può distruggere un paese,strappare un bambino dalle braccia della madre, tirare fuori un uomo da un ragazzo ed ispirare le legioni ad unirsi in una voce sola. Durante la guerra del Vietnam, i Baby Boomers unirono la loro voce e si moblitarono contro un governo che sentivano li stesse ingannando. Ma con la generazione odierna, quella voce si è incrinata. Dall'inizio alla fine della guerra in Iraq, la Generazione Y ha mostrato una forma di attivismo politico molto differente rispetto a quella dei suoi genitori. Invece di mobilitarsi, la maggioranza ha scelto di sedersi e di aspettare. Ma che cosa? Un cambiamento? Qualcosa di meglio? Qualcun altro che risolva il problema?Benchè alcuni sostengano che il silenzio deriva da una mancanza di interesse, altri, incluso Herb Asher, professore di scienze politiche all'Ohio State University, sostiene che la questione è se ritengano interessanti e stimolanti le premesse. La mia impressione è che gli studenti siano indubbiamente impegnati per migliorare la società, ma in maniera differente, invece di trovare nella politica il percorso verso il cambiamento sostiene Asher. Aggiungendo che sebbene la generazione Y sia considerata la più acculturata nei termini di educazione formale, diversi studi hanno indicato che è la meno informata e la meno portata ad ottenere informazioni da fonti valide. (The Daily Reporter - Ohio - Usa)

Fonte: FairWatch

lunedì, gennaio 08, 2007

Questo è un sondaggio

Per cercare di capire perchè è difficile ottenere un lavoro part-time . PERCHE' per lavorare 4 ore al giorno devo avere almeno sette figli minorenni da accudire, un parente bisognoso, una malformazione fisica e il verdetto finale è comunque a pura discrezione del mio datore di lavoro? Eppure, a pensarci bene, potrei macinare la stessa mole di manzioni nella metà del tempo, e non perchè io sia poco efficiente, ma semplicemente perchè è scientificamente assodato che la concentrazione cala dopo qualche mezzoretta passata a fissare il PC. E poi lo sanno tutti, meno tempo hai a disposizione più cresce la tendenza ad organizzarti (questo non è scentifico ma nel mio caso è pertinente...se mi date due giorni per studiare una lezione giurateci che mi ci metto alla 23° ora del secondo giorno...).
Mi viene in mente che forse non ci considerano abbastanza adulti, forse non si fidano a concederci la tanto declamata flessibilità. Se invece di considerare flessibile chi è costretto a saltare da un lavoro all'altro per mancanza di contratti stabili, applicassero la flessibilità al tempo da dedicare al lavoro, ho l'impressione che ci troveremmo di fronte a compiti svolti meglio e con maggiore passione. O forse mi sbaglio. E' economicamente più redditizio considerare tutti i lavoratori come una massa di scalmanati e applicare a tutti le stesse regole, piuttosto che vederli come singoli cervelli con i quali decidere un piano che si adatti alle mansioni/esigenze/capacità di ognuno. "Più lavori, più produci, più guadagni". A parte il fatto che non sono così sicura dell'infallibilità dell'equazione, la seconda cosa che mi viene in mente è: dov'è la fregatura? Ovvero: cosa perdi nel frattempo?

PS: Si accettano suggerimenti (su come ottenere un lavoro part-time e convincere il capo che si tratti della migliore opzione possibile..)

venerdì, gennaio 05, 2007

That fat old sun...

When the fat old sun in the sky is falling
Summer evenin' birds are calling
Summer's thunder time of year
The sound of music in my ears
Distant bells new mown grass
Smells so sweet
By the river holding hands
Roll me up and lay me down

(And if you sit don't make a sound, Pick your feet up off the ground. And if you hear as the warm night falls. The silver sound from a time so strange, Sing to me, sing to me)

Musica: Pink Floyd
Foto: Ivan/Gigi

mercoledì, gennaio 03, 2007

Partire senza andare lontano

Scorrendo rapidamente le testate dei miei giornali preferiti mi pare di capire che anche se l'anno è nuovo di zecca i contenuti non sono cambiati poi tanto. Come il gomitolo di Penelope, che rimpiccioliva di giorno e tornava ad incicciare la notte, quando la moglie fedele sfasciava la tela in attesa di tempi migliori. Per fortuna Ulisse arrivò e la tolse dall'imbarazzo di un gomitolo bulimico, ma sulla scena internazionale, mi chiedo, chi stiamo aspettando? Forse qualcuno che parli a voce più alta degli altri o forse gente che sappia ascoltare e prendere nota. Forse aspettiamo soltanto una memoria infinita, che inorridisce sempre e indiscutibilmente di fronte a tutti gli orrori, senza farne una questione di differenze. E io che blatero tanto, che posso fare? Le parole servono a poco ma a volte si infilano in posti impensabili, e allora perchè non tentare?

Inizio l'anno segnalando un libro che mi pare degno dei viaggi del prode Ulisse: "Viaje a Repsolandia" di Marc Gavaldá, la storia di un pellegrinaggio volto a capire e raccontare l'impatto del petrolio provocato dall'azienda petrolifera Repsol in giro per il mondo. Pare che l’impresa petrolifera ispano-argentina Repsol YPF sia chiamata a rispondere davanti alla legge in Bolivia, Ecuador, Argentina e Colombia. In Bolivia la multinazionale è accusata di contrabbando, falsificazione di documenti e omicidio; in Ecuador di evasione fiscale, in Argentina d’inquinamento ambientale, mentre in Colombia di finanziare gruppi paramilitari. Ho dato un'occhiata al sito della multinazionale, dove con sommo stupore ho trovato un'intera sezione dedicata a raccontare l'impagno dell'impresa in azioni di responsabilità sociale, rispetto dell'ambiente, difesa della cultura. Inquietanti virtuosismi se si tratta di rifarsi una dignità. Chissà dove ci porterà Gavalà una volta arrivati all'ultima pagina del suo libro. Magari a guardare più lontano. Magari a cercare anche sotto il nostro naso, il significato più intimo di tutte le cose.

Punti di vista cercasi


Foto: letiziajp ©

martedì, gennaio 02, 2007

2007, ne farei un anno su misura per me

Nè troppo grande nè troppo piccolo, giallo sole d'estate se devo dargli un colore. Un anno in cui vorrei esserci, ma senza correre troppo, un anno fatto di giorni speciali, di gite in campagna, di panini al formaggio e di viaggi intercontinentali, un anno con momenti di solitudine e istanti di totale abbandono, di ghiaccioli alla menta e d'acqua salata, di pianti e risate e di giravolte mentali. Un anno lungo quanto basta, che non passi senza passione, un anno che non ne contenga 50, da cui pretendere il giusto e a cui dare sempre un pò in più, un anno di amicizie protette e di sogni condivisi, perchè non rimangano solo imprecisate utopie. Un anno, insomma, di concretezza fatta di cose piccole, come tanti passi percorsi con calma, che tanto è solo avanti che possiamo andare e allora è meglio farlo col dovuto distacco. Perchè sia un anno fatto di giorni pieni e rotondi, che le date son solo numeri per ricordarci dove siamo stati e i ricordi solo storie che ci fanno vivere il presente tutti interi, a raccontarci quello che siamo. Ecco il mio anno, giallo limone, con la buccia biologica che si può mangiare e grattare nei dolci per lasciare un sapore. E per sottolineare la ventata di novità, il mio blog ha cambiato vestito e io mi chiedo curiosa, il vostro, che anno sarà?