martedì, maggio 29, 2007

L’uomo che non obbedisce al suo desiderio muore. Hegel diceva che la storia è l’insieme dei desideri desiderati. E se la storia è l’insieme dei desideri desiderati, è una storia non realizzata. In tal senso, l’accumulazione di desideri desiderati ma non soddisfatti è una perversione collettiva.

Manuel Scorza, "La danza immobile"

giovedì, maggio 24, 2007

Cataratas de Iguazù

Finalmente uno spazio di fuga nel nuovo ritorno in Argentina di maggio. Tre volte in sei mesi, pensare che solo un anno fa rientravo in Italia sicura che non sarei tornata più... Le cascate di Iguazù sono uno dei posti più suggestivi del mondo.


Lasciano a bocca aperta ora, figuriamoci quando ancora non esistevano camminatoi d'acciaio, guide turistiche, gite-in-gommone-fin-sotto-il potentissimo-getto-a-solo-15 €, e souvenirs di peluche a forma di procione delle foreste.


In ogni caso, pur nel rispetto della sfasatura temporale, posso dire di esserci stata, sotto le cascate secolari del mitico film Mission, a farmi venire in mente che natura forte e che spirito incontaminato animavano le popolazioni che vivevano qui prima che decidessimo di farlo diventare oggetto di saccheggio e oggi, con l'ironicità tipica del senno di poi, patrimonio incontaminato di tutta l'umanità .

Cascate di Iguazù, maggio 2007
Foto: Leti/Ivan ©

martedì, maggio 08, 2007

lunedì, maggio 07, 2007

"Gustavo Adolfo Rol è considerato il più grande sensitivo del XX secolo. Il termine però non è sufficiente a darne una definizione. E questo perchè nell'epoca attuale, perlomeno in occidente, manca completamente la figura del Maestro Spirituale, così come non è dato trovare, anche laddove Maestri Spirituali ve ne siano, qualcuno che tra essi abbia conseguito lo stato di Illuminazione o Risveglio. Gustavo Rol faceva parte di questa categoria di Uomini, estremamente rara a trovarsi in tutte le epoche e oggi probabilmente estinta. Nel corso della sua lunga vita, durata 91 anni (1903-1994), è venuto in contatto con grandi personaggi della storia del Novecento: Einstein, Fermi, Fellini, De Gaulle, D'Annunzio, Mussolini, Reagan, Pio XII, Cocteau, Dalì, Agnelli, Einaudi, Kennedy e tanti altri. Il suo ruolo è stato quello di mostrare l'esistenza di possibilità che possono essere conseguite da ogni essere umano e di confermare la presenza di Dio fuori e dentro l'uomo. Oltre ad una vasta antologia di prodigi spontanei, ha codificato una originale serie di esperimenti che si situano nel confine metafisico dove convergono scienza e religione."
(Tratto dal sito:
http://www.gustavorol.org)

Questo libro è entrato nella vita della mia famiglia per quelle scorciatoie inspiegabili che adotta a volte la vita. Non mi è interessato allora cercare spiegazioni, perchè il suo solo succedere mi pareva una spiegazione sufficiente, come il succedere lento di tutte le cose. E' una lettura diversa da tante che ho fatto, eppure cosi simile per certi versi, là dove cerca, come tutti i libri, di raccontarci angoli inesplotari dell'esistenza, offrendo una visione particolarissima, a volte incomprensibile, del quotidiano sentire. Mi rimane in fondo la sensazione che il "mistero" sia soltanto tutto ciò che, ancora, non fa parte del conosciuto, ma non per questo meno reale.

Lontano da casa

Alle volte un treno va via sulla via ferrata del mare e su quel treno ci sono io che parto. Perchè io non voglio restare nel mio paese pieno di sonno e d'orti, decifrare le targhe delle macchine forestiere come il ragazzo montanaro seduto sulla spalletta del ponte. Io vado, ciao paese.
Nel mondo, oltre al mio paese, ci sono altre città, alcune sul mare altre non si sa perchè smarrite in fondo alle pianure, in riva ai treni che giungono non si sa come, dopo giri trafelati per campagne e campagne. Ogni tanto io scendo in una di queste città e ho sempre un'aria da viaggiatore novellino, con le tasche gonfie di giornali e gli occhi irritati da bruscoli. La notte spengo la luce dentro il letto nuovo e sto a sentire i tram, poi penso a camera mia del mio paese, lontanissima nella notte, pare impossibile che nello stesso momento esistano luoghi cosi lontani. E, non so bene dove, m'addormento (...)
Anni posso abitare in una camera dopo altri anni in altre camere del tutto uguali, e nessuna città d'Italia è buona, e in nessuna città si trova lavoro, e in nessuna città il trovar lavoro accontenta perchè c'è sempre un'altra città migliore dove si spera di andare a lavorare un giorno. Così la roba è sempre nei cassetti come l'ho tolta dalla valigia, pronta per esserci rimessa.


(Italo Calvino, Amore Lontano da casa)