martedì, settembre 04, 2007

Saper leggere nei fondi del caffè...

"25 milioni di produttori di caffè stanno affrontando una crisi drammatica. Il prezzo internazionale del caffè si è più che dimezzato negli ultimi tre anni e i produttori di caffè dei Paesi in Via di Sviluppo, in prevalenza piccoli coltivatori diretti, oggi sono costretti a vendere i loro raccolti a un prezzo molto inferiore dei costi di produzione. Si potrebbe pensare che anche le multinazionali, che trasformano i chicchi di caffè in pacchetti, stiano attraversando una fase critica. Errore. Attualmente le quattro grandi multinazionali del caffè (Karft, Nestlè, Procter and Gamble e Sara Lee) posseggono marchi che fruttano ogni anno più di un miliardo di dollari. Se i benefici fossero ripartiti tra tutti, questo non sarebbe un problema. Invece, i contadini ricevono un prezzo talmente basso da non coprire neppure i costi di produzione, cosi che i guadagni esorbitanti delle multinazionali sono "pagati" dalle persone più povere al mondo"

Cosi ha inizio il viaggio di Oxfam nell'universo economico e umano che ruota attorno alla produzione del caffè, un bene materiale cosi importante, soprattutto per noi italiani, capace di scandire il tempo delle nostre pause lavorative, riunioni, incontri con gli amici, sveglie mattutine. Un gesto automatico e quotidiano che ci accomuna tutti, creando sfumature solo tra le preferenze - moka, macchinetta, macchiato. lungo o stretto o polvere solubile. E come tante cose che fanno ormai parte della nostra quotidianità, raramente ci soffermiamo più del necessario a chiederci....cosa c'è dentro e oltre le nostre tazzine di caffè? Ho provato a sfogliare questo libro (in vendita in Italia nelle Botteghe del Commercio Equo) ed ho cominciato improvvisamente a notare un sacco di altri dettagli, insignificanti in teoria ma significativi nel merito. Tipo, sfogliando la pagina finanziaria del Sole24 Ore, mi sono accorta oggi per la prima volta che beni quotati come il Caffè, il Cacao e lo Zucchero vengono tutti catalogati sotto il curioso titolo"COLONIALI". Magari cerco la pulce nell'acqua...ma uno degli effetti della lettura di questo libro è stato proprio questo: fino a prova contraria, farmi dubitare delle buone intenzioni...

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