martedì, luglio 24, 2007

Microenergia (contro la povertà?)

Nei primi anni 90, mentre lavorava in una banca a Wall Street, Iqbal Quadir nato in Bangladesh 49 anni fa, intuì che i telefoni cellulari potevano essere usati come "armi contro la povertà". Da questa intuizione è nata Grameen Phone, una società che porta il nome della Grameen Bank del nobel per la pace Yunus e che si occupa di distribuire telefoni nei villaggi del Bangladesh con il sistema dei piccoli prestiti, facendo in modo che i telefoni diventassero fonte di guadagno per le phone ladies del Bangladesh rurale. Dopo le comunicazioni Iqbal sta pensando di elevare ancora un pò la ricchezza del suo paese natale, con un altro progetto rivoluzionario: portare l'energia nei villaggi. E per farlo ha fondato una nuova società, che si chiama Emergence Bioenergy, che in alleanza con una società americana (Infinia), che produce motori capaci di funzionare con diversi tipi di combustibili, userà la leva efficace del microcredito per vendere i motori Infinia nei villaggi del Bangladesh. L'elettricità cosi generata potrà essere venduta nelle singole case.

Di tutto il progetto, decisamente lodevole, una nota stona tra le righe dell'articolo che ha riportato questi fatti (Sole24Ore 19/07/07) ovvero la motivazione che c'è dietro un simile positivissimo "microtrambusto". Cosi infatti ci dice Iqbal "l'elettricità, oggi presente solo in un terzo dei villaggi, servirà a ricaricare i cellulari, ma anche a lavorare o a studiare di notte, tenendo a mente che intorno all'Ecuatore il sole tramonta alle sei di pomeriggio tutto l'anno". Va bene la dedizione e il sacrificio, che sono inclinazioni che portano lontano, ma siamo sicuri che la possibilità di "lavorare e studiare di notte" oltre a rendere gli abitanti del Bangladesh più ricchi li faccia anche più felici?

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