mercoledì, giugno 21, 2006

NI

Sono ancora lì, in bilico. Per un paio di giorni ho pensato che fosse colpa mia e ho cercato di informarmi. Davvero, ci ho provato. Ma ho le idee più confuse di prima. Perchè tra tutti i programmi, talk-show, "Porte a Porte" e porte aperte, volantini (ce ne sono?), giornali e spot televisivi mi si è generata in pancia una macedonia agrodolce che non sono ancora riuscita a digerire. Ma un dettaglio in tanto ciarpame parolifico emerge chiaro e lampante: a forza di strattonare i cittadini per la manica del "Vota si che noi siamo più belli; vota no perchè gli altri non capiscono niente", i nostri esimi politici (tutti dentro, nessuno si senta escluso...) stanno facendo di tutto per non farci andare a votare. E siccome il non-voto questa volta conta tanto quanto il voto, direi che siamo di fronte all'ennesima furbata politica: creare confusione, confondere l'elettorato, così qualsiasi risultato venga fuori il merito (così come la colpa) sarà di tutti. Cioè di nessuno. E continueremo belli beati con le nostre amatriciane all'italiana, tutti dicono che è buonissima ma pochissimi sanno davvero cosa c'è dentro di tanto speciale.

Perchè nonostante l'appello di Napolitano, io di questo referendum so solo che c'è ma il contenuto resta un arcano. Come si fa a votare in un clima di totale anarchia informativa? Ma soprattutto, come si fa a decidere COSA votare, quando l'oggetto della nostra vivisezione giuridica è nientemeno che la Costituzione, LA carta sulla quale dovrebbe reggersi lo Stato in cui vivremo - forse - tutta la nostra vita? (sto esagerando...?) Ditemi voi, questa volta voglio suggerimenti, anzi no, chiarimenti, e che nessuno si azzardi a rispondermi "vota si/no perchè nel 2016 avrai questo o ti toglieranno quello", perchè io vivo di presente e per ora che siano passati 10 anni potrebbe anche essermi tornata la voglia di emigrare...

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