giovedì, dicembre 06, 2007

"Gindobre" Polonia

Ho letto prima di partire che la Polonia ha almeno due primati: è il paese più esteso dell'Europa dell'Est, ma è anche il paese con il più alto tasso di povertà in Europa. Ad avermelo chiesto avrei detto "Romania", che adesso va cosi tanto di moda nei banchetti sensazionalistici della stampa nostrana. E invece no. Polonia.
Va anche precisato che, in un ordine inverso rispetto al nostro comune sentire, è il Nord del paese ad essere più disastrato, mentre il Sud gode dei benefici della crescita economica che quest'anno corre a ritmi del 5%.
Le strade a sud non sono tanto ben messe, ma le città, soprattutto Cracovia - la capitale culturale - conservano una dignità quasi maestosa, con quella piazza che si apre cosi, all'improvviso, perdendosi nell'ampiezza di un perimetro quasi vuoto e che per questo dà l'impressione di essere immenso.
Quelli che incontriamo parlano poco di politica, ma sembrano tutti sollevati dall'esito delle recenti elezioni, che hanno visto uscire dalla scena almeno uno dei gemelli accentratori. L'Europa è già dentro le frontiere polacche, una cosa già scontata ma non risolta, c'è la sensazione che finché non ci sarà una moneta unica e finché la libera circolazione dei lavoratori non sarà effettiva in tutti i paesi, i polacchi sentiranno ancora un piede ancorato alla vicina Russia, silenziosa ma onnipresente.
La religiosità permea la società polacca e le sue architetture, fatte di chiese imponenti e di chiese piccole, croci e cimiteri di campagna, tutti legati ad un solo nome, una figura che stringe eternamente la gioventù di Carol Wojtyla alla fede della sua gente, che ovunque lo acclama "santo subito".
Ma anche uscendo da Cracovia la sensazione non cambia, quel primato di povertà devo cercarlo ma a stento ne vedo i contorni. Sarà forse per la neve - che è caduta copiosa sui nostri brevi cinque giorni di permanenza polacca - che attutisce tutto vestendo di un elegante bianco composto anche i grigiumi più ostinati. Sarà il calore generoso di tutti quelli che ci hanno ospitato pur senza averci mai visto, aprendo la porta di case, agriturismi, uffici, come fosse un cortile privato dove accogliere amici lontani.
Oppure sarà ancora l'emozione di un nuovo viaggio - altra tappa nel cammino verso il centro della mia casa - però io faccio ancora fatica a capire il perché di questo "tasso di povertà più alto d'Europa".
E' stato un viaggio troppo veloce, intenso, dove il Nord dimenticato di cui si parla in tanti studi sul Paese è passato troppo al di sopra di noi, distante...forse le mie risposte sono li, e mi toccherà tornare....

PS: "Gindobre" vuol dire Buongiorno e ovviamente non si scrive cosi, ma l'importante è la pronuncia no??

Polonia 28 novembre - 2 dicembre

Foto: letiziajp ©

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