lunedì, settembre 04, 2006

PARAMPAMPOLI CERCASI

E’ quasi un nome leggendario, a metà strada tra il parapendio e il parapiglia, volutamente difficile da memorizzare perché al nostro Parapapa ci si arriva solo per caso e una volta provato, il nome non serve più, perché il sapore è di quelli che non si dimenticano…Potrei anche non dirvi cos’è, voi provereste a digitare lo scioglilingua in Google e il risultato sarebbe il seguente:
1) 4° TROFEO PARAMPAMPOLI, P.so Brocon/Marande - 12/02/2006, Classifica finale per categorie(super baby maschile/femminile; cuccioli maschile/femminile; allievi, master, senior ecc ecc ecc…);
2) Nave cargo Parampampoli, bizzarro gruppo musicale il cui “repertorio è costituito da canzoni originali frutto delle scorribande cantautoriali di Carniglia arrangiate e musicate con svariate influenze quali progressive e rock folk non limitandosi alla riproposizione di stili già ascoltati ma ricercando nuove linee sonore”;
3) Parampampoli, una bevanda servita alla fiamma, tipica delle terre trentine, le cui origini si perdono nel tempo. Bevuta in compagnia degli amici rende più gioiose le ore trascorse insieme…eh già…

Glisserei sul torneo, mi sono già segnata il prossimo concerto della Nave Cargo perché i soggetti mi sembra valgano un viaggetto a La Spezia. Quanto alla bevanda…nessuna leggenda, era domenica, avevo mangiato oltre i limiti consentiti dalla parete stomacale, il sole picchiava perpendicolare al cervello, ma quella cosa lì l’ho assaggiata davvero. Cosa ci sia dentro mi hanno detto che è meglio non dirlo (la ricetta però l’ho trovata, prima di pubblicarla mi sacrificherò brevettandola in casa, la difesa della salute dei lettori innanzitutto…). Fatto sta che una volta pronto l’intruglio, bisogna completarlo “agitando bene la bottiglia, versando la quantità desiderata in un pentolino e a fuoco vivace portarlo ad ebollizione. All'apparire delle prime bolle va acceso con un fiammifero, servendolo ancora fiammeggiante in robuste tazzine.”

Mi raccomando, robuste tazzine.

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