lunedì, agosto 14, 2006

...UN IMMEDIATO ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO

I personaggi dei suoi libri sono piegati dal dolore. La loro disperazione è in qualche modo influenzata dalla situazione che state vivendo?
Ogni scrittore inevitabilmente risente della sofferenza che ha intorno. Anche i miei personaggi partecipano al mio tormento, ma mi rifiuto di ridurre ogni mia storia a una metafora politica. Protesto in nome dei miei personaggi ai quali viene tolta la loro verità psicologica. Spesso mi hanno chiesto perché gli amori che racconto sono sempre infelici. Potrei rispondere citando Brassens: "Il n'y a pas d'amours heureux". E questo perché, man mano che si stringe un rapporto, ci consegniamo all'altro, ci mettiamo a nudo e gli cediamo la nostra parte più nascosta. Questo è spesso doloroso. Mi guardo attorno e nelle storie che vedo o che io stesso ho sperimentato, trovo molta sofferenza. E' difficile conservare la serenità al di là della superficie. Ma devo confessare che, stranamente, raccontare queste storie, rende la mia vita più serena. Scrivere del dolore degli altri è come farmi sentire che in quella situazione io non ci sono più: l'ho superata.


(Tratto da un'intervista di Anna Folli a David Grossman, per Golem)

David Grossman è uno dei principali scrittori istraeliani contemporanei, pacifista convinto è stato uno dei più strenui sostenitori del dialogo e della convivenza. Ieri suo figlio Uri è stata una delle ultime vittime in Libano tra i soldati istraeliani prima della proclamazione del cessate il fuoco. Silenzio per lui ora e un augurio commosso: che ora che il dolore è così intimamente suo, sappia trovare un seme in tanta sofferenza, per continuare a scrivere, parole di pace.

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