giovedì, maggio 04, 2006

HOUSING SOCIALE

Sembra un sinonimo sinistroide di "case occupate" e invece rappresenta uno dei temi più attuali nell'ambito dell'intervento pubblico a sostegno delle politiche di welfare. Pare infatti che nelle grandi città si stia assistendo ad una vera e propria crisi dell'edilizia popolare: gli alloggi pubblici sono sempre più destinati a categorie di persone a forte rischio di esclusione sociale (invalidi, immigrati, disabili psichici, anziani soli.) Dall'altra parte, l'analisi della domanda di alloggi popolari mette in luce la crescita delle richieste provenienti da famiglie normali, nel senso che hanno come problema unico o prevalente quello del reddito. Ma a questo boom di richieste - spesso legato all'incontrollabile aumento degli affitti - non sta corrispondendo un pari aumento degli alloggi a basso costo; inoltre, l'intervento pubblico si limita ad offrire alloggi ma non si cura affatto di contribuire a risolvere i problemi generati dalla condizione di marginalità dei soggetti bisognosi. L'"housing sociale" si propone quindi di offrire soluzioni innovative che tengano conto delle molteplici sfaccettature del problema. Esempi? Villaggio Barona è un grande progetto di riqualificazione di un’area industriale di oltre 40 mila mq, nell’ambito di una convenzione urbanistica particolarmente innovativa con il Comune di Milano. Il Villaggio ospita una comunità alloggiativa, un centro diurno di aggregazione per anziani autosufficienti e per disabili, una palestra, un micro-nido per bimbi di famiglie in difficoltà, un centro di recupero professionale per giovani, strutture di assistenza ai malati terminali di AIDS e una comunità alloggio per rifugiati politici e richiedenti asilo. Il Villaggio accoglierà inoltre un pensionato destinato a 130 studenti con servizi annessi, nonché attività commerciali e artigianali, un campo polifunzionale per attività sportive all’aperto, una palestra, un’area parcheggio, una mensa, un pensionato sociale integrato, una biblioteca e una sala per conferenze e incontri(www.fondazionecariplo.it)
In definitiva l'housing sociale, è un neologismo che riunisce sotto un’unica voce solidarietà, assistenza, cooperazione, collaborazione. Concetto interessantissimo, che può anche sollevare interrogativi legittimi circa le possibili controindicazioni di simili esperimenti di ingegneria sociale: si tratterà di creare (in buona fede, non sia mai..) versioni moderne di antiche ghettizzazioni? In ogni caso sembra valga la pena approfondire. Ma...se proprio dovevamo ricorrere a un neologismo per definire qualcosa che prima non esisteva, non si poteva trovare qualcosa di meglio di parole che con l'italiano non c'entrano nulla?!

Nessun commento: