lunedì, aprile 24, 2006

Tesi o Antitesi

Perchè un Paese già ricco deve sentirsi obbligato a crescere? Se lo chiedono negli Stati Uniti gli ambientalisti e gli intellettuali, che notano come il benessere si sia tradotto in auto più potenti e non in un vero progresso sociale, come il miglioramento della salute dei cittadini: i coreani o i greci, da questo punto di vista, non stanno peggio degli americani.
Crescere, afferma l'economista di Harvard Benjamin Friedman, è un processo al quale non possiamo rinunciare perchè lo sviluppo non produce solo un futile benessere materiale, ma ha anche un profondo valore politico e morale. Friedman sostiene che l'aumento del tenore di vita di un popolo ne forgia anche il carattere: rende tutti più aperti, tolleranti, ottimisti. La storia economica degli ultimi due secoli dimostra, secondo l'economista, che quando la ricchezza cresce i governi varano riforme incisive e allargano gli spazi di democrazia, mentre la gente tollera meglio le diversità, la mobilità sociale, le differenti dinamiche dei redditi. Nei periodi di stagnazione, anche in un Paese ricco, è invece difficile riformare e spesso si riaffacciano tentazioni autoritarie.
B. Friedman, "The moral consequences of economic growth" - dal Corriere della Sera, 2 dicembre 2005 (M.G.)

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