lunedì, agosto 21, 2006

QUANTE GUERNICA ANCORA?












(Pablo Picasso Guernica)

Guernica è il nome di una cittadina spagnola che ha un triste primato. È stata la prima città in assoluto ad aver subìto un bombardamento aereo. Ciò avvenne la sera del 26 aprile del 1937 ad opera dell’aviazione militare tedesca. L’operazione fu decisa con freddo cinismo dai comandi militari nazisti semplicemente come esperimento. Tuttavia la cittadina di Guernica non era teatro di azioni belliche, così che la furia distruttrice del primo bombardamento aereo della storia si abbatté sulla popolazione civile uccidendo soprattutto donne e bambini.

Ma Guernica è anche l'unico quadro storico del nostro secolo. È tale non perché rappresenta un fatto storico, ma perché è un fatto storico. È il primo, deciso intervento della cultura nella lotta politica: alla reazione, che si esprime distruggendo, la cultura democratica risponde per mano di Picasso, creando un capolavoro. Picasso non mira a denunciare un misfatto ed a suscitare sdegno e pietà, ma a rendere presente il misfatto nella coscienza del mondo civile, costringendolo a sentirsi corresponsabile, a reagire. La visione di Guernica è la visione della morte in atto: il pittore non assiste al fatto con terrore e pietà, ma è dentro il fatto, non commemora o commisera le vittime, ma è tra 1e vittime. Con lui muore una civiltà il cui scopo era la conoscenza, l'intelligenza piena della natura e della storia. L'Europa non è la libertà e la pace, ma la guerra. Durante l'occupazione tedesca di Parigi, ad alcuni critici che gli parleranno di Guernica, Picasso risponderà amaramente: "non l'ho fatta io, l'avete fatta voi". (Analisi dell'opera tratta da: G. C. Argan, L’Arte moderna , Sansoni, 1970).

E oggi, quante Guernica dovremmo impegnarci a dipingere ancora?

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