
Secoli dopo la fine dell'Inquisizione, un altro "Auto da fé", irriverente e profondo, incide il proprio marchio con lettere di fuoco: l'opera prima del futuro premio Nobel Elias Canetti, ebreo di lingua tedesca dalla cui penna è uscito un serraglio di personaggi improbabili e perfetti nella loro umana follia. Il dipinto barocco di una ragione umana che si nutre solo di se stessa e che non può che implodere sotto i colpi infuocati della propria vanità.
Sembra incomprensibile fin dal titolo, eppure Canetti riesce ad accompagnare per mano il proprio lettore fin nelle pieghe più ardue del suo labirinto, dove in ogni riga, in ogni singolo personaggio, ritroviamo inequivocabilmente l'umanità inorridita riconoscersi dentro ad uno specchio. "L'umanità esisteva come massa già molto prima di venire inventata in sede concettuale. Essa ribolle in noi tutti, animale mostruoso, selvaggio, focoso e turgido di umori, nel fondo del nostro essere...Nonostante la sua età è l'animale più giovane, la creatura essenziale della terra, la sua meta e il suo avvenire." Leggere questo libro è come fare un viaggio nella mente di un uomo, impossibile uscirne illesi.
2 commenti:
E' un libro che ho da tempo voglia di leggere. Dello stesso autore sto leggendo "La lingua salvata", autobiografia che narra gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza, dalla natia Bulgaria, all'Inghilterra, all'Austria, fino in Svizzera, in un'Europa multilingue, poliglotta e commerciale, che si getta nel baratro della guerra. Un libro che aiuta a scoprire quanta ricchezza si nasconda nel nostro continente, e come la lingua sia la chiave per avervi accesso...
...finalmente allo scoperto! Vorrà dire che se hai ancora voglia di leggerlo posso ricambiare il favore e regalartene anch'io una copia :)
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