martedì, marzo 28, 2006

Io e mia sorella...


L'altro pomeriggio ci siamo incamminate verso la campagna circostante a casa mia per una di quelle passeggiate piene di verde che fanno tanto bene all'umore. Cammina e cammina, ci saremo allontanate circa mezz'ora da casa e tra tanto ciarlare non mi ero resa conto che ancora non avevo neanche intravisto il boschetto di querce e cespugli. Premetto che tra una cosa e l'altra, erano due anni che non tornavo a casa per più di una settimana, ammetto che potei anche aver dimenticato la geografia dei miei dintorni natali.
Eppure le neo-ville-pseudo-country con piscina mica me le ricordavo. Che strano. Di colpo, nel giro di 24 mesi, il panorama della campagna portorecanatese è stato stravolto. Dalla collina della mia adolescenza si vedeva il Conero e nei giorni limpidi di sole, anche il profilo tremolante della Dalmazia. Per non parlare dei ciuffi d'erba, dei campi di girasoli, delle casette discrete seminascoste dai mandorli e dalla boscaglia! Sarà che la memoria ingigantisce i ricordi, ma oggi mi stropiccio gli occhi e faccio fatica ad intravedere uno scorcio di mare tra le mura possenti di questi neonati centri residenziali. E poi noto un cartello, sulla destra: "Proprietà Privata, vietato l'ingresso" e capisco. Adesso sono io che mi devo spostare. In nome della civiltà e del progresso tuteliamo il sacrosanto diritto della proprietà privata ad erigersi dove vuole, in beffa agli alberi che taglia e ai nostri (una volta di tutti...) paesaggi naturali e umani, ormai per sempre irrimediabilmente mutilati. A questo punto mi viene un dubbio: ma qualcuno gli avrà pur dato il permesso di costruire...o no?

Foto: letiziajp ©

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